Aeroporto dello Stretto: Questa SOGAS è da freno a ogni prospettiva di crescita

06-10-2014 | Comunicato stampa | Generale


 AEROPORTO dello STRETTO:  questa SOGAS è da freno ad ogni prospettiva di crescita

Serve una SOGAS in grado di programmare e sostenere gli obiettivi indicati dal piano nazionale.

 (Dichiarazione del Segretario Generale Regionale Annibale Fiorenza e del Segretario Gen. Territoriale Giuseppe Larizza)

Gli anni passano, le gestioni si succedono ma i problemi restano tra le incrostazioni di una politica che, per quanto si possa dimostrare volenterosa, resta incapace a determinare la svolta che i cittadini utenti, i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali attendono da molto tempo.Gli interventi e gli scambi mediatici di questi giorni, dimostrano ancora una volta, grande reattività a sfuggire alle proprie responsabilità che, per quanto ci riguarda, piaccia o non piaccia, stanno tutte in capo ai soci che, oltre a non corrispondere puntualmente di quanto dovuto, non sono stati in grado di dettare politiche d'indirizzo idonee a superare i limiti alla base delle continue crisi finanziarie. È dal 2008 che si chiede la redazione di un "Piano d'Impresa triennale" in grado di programmare gli investimenti, ottimizzare i costi, fare innovazioni strutturali per produrre efficienza e sostenibilità, superare le ataviche limitazioni tecnico-operative e creare le condizioni per generare una nuova politica commerciale. Condizioni ed elementi indispensabili per rendere attrattivo lo scalo e la domanda dell'intero bacino d'utenza. Senza voler andare molto indietro nel tempo e soffermandoci ai dati dell'ultimo decennio è facile rilevare che la "SOGAS S.p.A." si caratterizza come soggetto a crisi cicliche senza rimuovere alcuna cause delle stesse e in termini di traffico passeggeri è dal 2006 che non si riesce a superare i 600 mila, in un bacino che ha le potenzialità di garantirne almeno 800 mila passeggeri/anno. Questo sta a significare che i soci non hanno saputo e ne voluto risolvere i problemi che sono ormai strutturali? E non ci si venga a dire che la causa di tutto è addebitale al "costo del lavoro" sul quale, non abbiamo nessuna difficoltà a entrarci e riscontrare che le anomalie, più volte denunciate dal management aziendale, non trovano riscontro in accordi sindacali aziendali ma, da come ci sono state rappresentate, in possibili decisioni unilaterali e clientelari dei "Messaggeri" della politica locale che si sono succeduti nella guida della società.  Sarebbe ora che qualcuno che ne ha potere e competenza, entri nel merito e risolva il problema e si eviti, per sempre, a buttare la croce sui lavoratori che, unitamente ai cittadini utenti, sono gli unici a pagarne le conseguenze in termini d'incertezza del lavoro, di reddito e di mancati servizi volativi che, con tutti gli annessi e connessi, sono indispensabili per garantire la sostenibilità e la competitività del "Tito Minniti", così come per generare sviluppo e crescita nella città e sul territorio. Per fare ciò serve mettere da parte le sterili quanto ataviche contrapposizioni tra soci che, per quanto ci riguarda, sono e restano gli unici responsabili di quanto accaduto e di quanto sta accadendo. A loro, pur confermando tutta la disponibilità a sostenere un serio percorso riorganizzativo che non faccia dei lavoratori le sole vittime sacrificali, spetta rimboccarsi le maniche per generare incisività imprenditoriale e territoriale; convogliare adeguate "risorse economiche" sufficienti a dare stabilità agli assetti societari che devono aprirsi a un nuovo azionariato "pubblico-privato".  Questa è un"operazione che dovrà trovare soluzione in tempi compatibili a evitare il peggio.  Se da un lato urge dare carburante alla macchina SOGAS, dall'altro bisogna evitare l'ennesimo intervento tampone e avviare un immediato rilancio aziendale in grado di potersi proporre nella realizzazione del possibile "Sistema Aeroportuale Regionale" che, nello stesso "Piano Nazionale degli Aeroporti", trova gli elementi rappresentativi in un "Aeroporto Strategico" quello di Lamezia Terme, e due "Aeroporti d'interesse Nazionale" - Reggio Calabria e Crotone. In considerazione che lo stesso piano nazionale si basa su un "Modello Dinamico" per l'individuazione degli aeroporti d'interesse nazionale, siamo portati a dedurre e sollecitare che bisogna attrezzarsi, sin da subito, per far si che l'Aeroporto dello Stretto, come quello di Crotone possano rimanere tali anche in futuro. A tale scopo proponiamo di pensare alla costituzione di un "Consorzio" tra le tre società di gestione. Un Consorzio con la finalità di sviluppare un'efficace ed efficiente organizzazione dei servizi volativi verso i quali destinare le risorse pubbliche disponibili che, a differenza del passato, debbano essere finalizzate a garantire alla collettività un efficiente "Sistema dei servizi volativi" rispondente ai bisogni e alle vocazioni dei diversi contesti territoriali calabresi.     Lamezia Terme 6 ottobre 2014

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