FOCUS “AREA PORTUALE DI GIOIA TAURO

24-06-2020 - 01:01:00 | Comunicato stampa | Portualità

 

FOCUS “AREA PORTUALE DI GIOIA TAURO

“Porto area portuale e ZES, RISORSA per lo SVILUPPO della città metropolitana, della Calabria, dell’Italia”

 

La crisi economica, produttiva e occupazionale nell’area portuale di Gioia Tauro deriva dal ritardo delle attese soluzioni derivanti dalle opere e dagli investimenti produttivi già largamente individuate a livello territoriale, Regionale e Nazionale. La crisi internazionale dal 2009 ha generato per il porto di Gioia Tauro come per altri porti di Transhipment del sud Italia (Cagliari e Taranto) continui cali dei volumi produttivi con pesanti ricadute sull’occupazione diretta e dell’indotto. Nel 2017 nel porto gioiese la crisi è arrivata al culmine e si è dovuto agire con un provvedimento unico nel suo genere, l’istituzione dell’Agenzia di lavoro portuale, il tutto per garantire un sostegno al reddito ma soprattutto la possibilità di assicurare il lavoro e la ricollocazione di tutti i lavoratori. Oggi si apre uno spiraglio positivo per i lavoratori con il nuovo terminalista MSC che con gli investimenti programmati e la volontà di raggiungere in tempi brevi i 5 mln di teus di movimentazioni si aprono opportunità di occupazione. Un importante traguardo, un record che presto ci auguriamo di raggiungere con l’indispensabile contributo e professionalità dei lavoratori che in moltissime occasioni hanno affrontato le sfide, dimostrando le notevoli capacità operative. Come sindacato però, abbiamo già riscontrato che il transhipment da solo, non riuscirà a garantire sviluppo e stabilità occupazionale per tutti i lavoratori. Abbiamo già constatato come lo stesso transhipment può determinare in tempi rapidissimi, crisi lavorativa e instabilità. La diversificazione delle attività portuali è posta al centro delle tematiche, negli anni il sindacato ha cercato fortemente di far comprendere alla politica, la necessità inderogabile di generare diversità di lavoro nell’area portuale di Gioia Tauro. L’accordo di programma quadro, tutte le iniziative presso la Regione Calabria ed al ministero delle infrastrutture e dei trasporti a Roma, hanno avviato alcuni percorsi individuando settori importanti di sviluppo quali la ZES, il bacino di carenaggio, il Gateway ferroviario, promuovendo l’intermodalità. Tutte iniziative ancora da realizzare, ed è inutile dire che il fattore tempo è di vitale importanza. Necessità pertanto il completamento di un progetto più complessivo per tutta l’area portuale, al fine di rendere il porto un centro nevralgico ed indispensabile di scambio, lavorazione e smistamento delle merci.  Diversificazione delle attività del Porto; incalzare le Istituzioni anche con azioni sindacali per  ridurre i tempi di realizzazione della ZES e del Bacino di Carenaggio;  verificare anche a seguito dei nuovi assetti, (acquisizione totale MCT da parte di TIL ), i tempi per l’attivazione del Gateway. Le nuove opportunità che si prospettano, a seguito dell’acquisizione del terminal container Medcenter da parte di TIL, lasciano ben sperare sull’utilizzo delle vaste aree portuali ad oggi quasi inutilizzate; per farlo bisogna incentivare gli investimenti, promuovendo tutta l’area retro portuale per sfruttare così le movimentazioni delle merci nei containers e il terminal auto. Il progetto di interesse avanzato dal gruppo Contship sul Gateway ferroviario non può, dopo la sua realizzazione ed ultimazione, rimanere un’ulteriore cattedrale nel deserto. Pertanto chiediamo a TIL, che ha già dimostrato interesse, di abbandonare qualsivoglia timidezza a bruciare le tappe per l’avvio alla produzione. Al Governo Centrale, Regionale ed all’Autorità Portuale di accelerare rispetto le realizzazioni del bacino di carenaggio e di ridurre fortemente le fasi burocratiche per l’avvio dello sportello unico e della ZES. Siamo certi che questi potrebbero essere i primi approcci alle diversificazioni ed al rafforzamento di tutta l’area portuale, non ultimo, il necessario adeguamento del raccordo ferroviario interno all’area in concessione al terminal auto, che necessita di un rapido intervento strutturale per agevolare il lavoro necessario e richiesto dal terminalista e dalla linea di navigazione. Non possiamo perdere ulteriori opportunità lavorative per carenze ed adeguamenti infrastrutturali. La Port Agency istituita giusta intesa quadro del luglio 2016, di fatto non può che essere ulteriormente confermata nell’area portuale come strumento indispensabile alle attività. Pertanto, l’obiettivo delle OO.SS. è la proroga e la riconferma, contestualmente con la ricerca di un utilizzo dello stesso personale alle stesse condizioni dell’art. 17 della legge 84/94. Dotare il porto di validi e funzionali strumenti non può che essere una priorità che consenta la massima occupazione. Allo stesso modo non si può più pensare che nel lavoro portuale e soprattutto in Calabria, terra già deturpata dalla mancanza di lavoro, si possano richiedere e concedere deroghe al contratto nazionale, il ritardo del rinnovo sta già creando insoddisfazione generale in ambito nazionale, continueremo a vigilare sul rispetto delle norme e del contratto di lavoro, passando dalle certezze delle condizioni contrattuali in tutte le aziende ed imprese che operano nell’area portuale, rimarcando in ogni caso che ci sono diritti e doveri per tutti i lavoratori. Il lavoro nei porti deve essere, sempre e comunque, supportato da formazione costante ed interventi atti al richiamo delle norme. Le aziende, i lavoratori ed il sindacato dovranno operare in sinergia per fare del porto di Gioia Tauro un fiore all’occhiello in termini di sicurezza. Vigileremo costantemente sul rispetto delle norme, sulla consegna e distribuzione dei DPI, intervenendo sulle irresponsabili richieste di super-produzione che di fatto guardano il profitto a discapito della vita e della salute degli operatori. È inoltre indispensabile l’individuazione di tutti gli strumenti necessari per i lavoratori portuali, al fine di  organizzare al meglio i processi produttivi per il tramite di nuove condizioni di lavoro, nuovi turni che ottimizzino e consentano una minore esposizione alla manovra dei mezzi operativi, spezzino drasticamente il lavoro notturno, producano una più equa distribuzione dei carichi di lavoro e soprattutto il raggiungimento della necessaria alternanza tra il personale per salvaguardare la salute degli stessi in virtù di un’esposizione al lavoro usurante dovuto a micro/macro vibrazioni e posture particolarmente precarie. A tal proposito non è più rinviabile, soprattutto in questa fase, un processo di rapida formazione per tutto il personale per adibirlo al lavoro in polivalenza. È ormai palesemente chiaro come per il lavoro portuale sia necessario l’utilizzo  dell’impiego del regime di flessibilità, condizione che consente di sfruttare al meglio i momenti di picchi lavorativi e momenti di normale produzione e/o flessione. Ciò comporta l’esposizione di particolari condizioni di lavoro ed interi reparti di uomini adibiti alla maggior esposizione di elasticità lavorativa, un esempio concreto viene dal personale delle ditte esterne impiegate per il rizzaggio. È di fondamentale importanza per tutto il personale portuale e delle imprese di rizzaggio che lavorano per 365 giorni l’anno, in regime di flessibilità, con chiari limiti sulle programmazione tempo di lavoro e tempo libero, potersi dotare di contrattazione integrativa per trovare il giusto equilibrio e fornire regole certe. Come sindacato proponiamo un documento programmatico di intenti, azioni politiche sostanziali per determinare i processi che riteniamo utili alle necessità del lavoro nei terminal, identificando strumenti e infrastrutture necessarie al completamento ed il miglioramento di tutte le fasi di produzione.

·      Attivare con urgenza, tutte le procedure di salvaguardia utili, per la tutela della salute degli operatori portuali destinati alla guida dei mezzi operativi, fondamentale è la rotazione (alternanza terra/mezzo) ed intensificare i percorsi formativi per abilitazioni che consentano di avere più mansioni utili allo scopo.

·      Rimodulazione dell’orario di lavoro, tenendo in debita considerazione i tempi di vestizione e cambio turno/consegne, ed eventuali permessi a qualsiasi titolo al fine di ridurre l’esposizione del personale.

·      Verifica corretta applicazione CCNL Unico dei Porti presso i due terminal e imprese portuali; rispetto degli orari convenzionali e delle  flessibilità previste dal contratto;

·      Favorire i rinnovi delle contrattazioni integrative, promuovere le prime stipule delle stesse al fine di migliorare la qualità della vita dei Lavoratori  migliorando l’organizzazione del lavoro con conseguente efficienza operativa .

·      Massima attenzione da parte di tutti gli operatori dell’area alla sicurezza sul lavoro ed alla prevenzione dei rischi sul lavoro, sviluppando una rete comunicativa tra le varie realtà del sito produttivo, condizione essenziale per la prevenzione dei rischi.

·      Trasporto Pubblico Locale da e per il porto;

·      Estendere i collegamenti per offrire un servizio di trasporto pubblico funzionale ai Lavoratori sui vari turni dalle aree di provenienza  con maggiore utenza;

·      Collegamento con navetta dalla stazione di Gioia Tauro per i pendolari ferroviari; Completamento/adeguamento  infrastruttura  ferroviaria funzionale alle necessità operative del  terminal auto ATGT.

Siamo certi che solo con il giusto contributo di ognuno si possono raggiungere eccellenti risultati .

Crediamo infine, che l’innovazione ed il rafforzamento dei servizi di trasporto pubblico locale, da e per il porto, sia un ulteriore segno di modernizzazione per tutta la Calabria. Il porto offre occupazione a migliaia di persone, ragionare di servizi più sicuri e celeri per le maestranze che giornalmente si recano a lavoro deve essere un obiettivo della politica oltre che un diritto alla mobilità dei cittadini lavoratori. Più volte abbiamo suggerito di poter superare le difficoltà con l’ausilio della metropolitana di superficie, il porto è collegato con la ferrovia e pensare ad un trasporto moderno ed efficiente non deve rimanere un sogno. Collegare i comuni della Piana, evitando di obbligare i lavoratori a percorrere migliaia di chilometri per recarsi al lavoro o ritornare presso le proprie abitazioni, magari dopo un faticoso turno notturno, è forse chiedere troppo? Vogliamo ricordare che sono già accaduti incidenti gravissimi in itinere, la proposta di fatto, oltre ad un risparmio economico per lavoratori e le rispettive famiglie, potrebbe salvare vite.

Lotteremo per il raggiungimento di tutti obbiettivi prefissati, sperando in una condivisione più ampia possibile da tutte le parti interessate, per poter così confermare come il porto più grande del mediterraneo vale l’impegno e l’interesse della Calabria e dell’Italia.